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L’ATTIVITÀ DI RICERCA DI ASERNET SU IL SOLE 24 ORE

Il Sole 24 ore ha pubblicato, in un articolo sulla ricerca svolta dalle imprese, un’intervista a Domenico Palma Valente, Amministratore Unico di Asernet. Riportiamo di seguito l’articolo.

Fondi regionali per fare ricerca, stare al passo dell’innovazione, crescere. Per molte Pmi ottenere i finanziamenti delle regioni si rivela un fattore di successo in grado di fara la differenza nello sviluppo dell’impresa. Come testimonia Andrea Lazzarini, ad della Ralc Italia, Pmi in provincia di Udine che progetta e realizza automazioni industriali. «Questi bandi si sono dimostrati degli utili strumenti per ridurre i tempi di realizzazione dei prototipi – spiega –. Quando si percorre la via dell’autofinanziamento invece il ciclo si allunga e di molto». Grazie a un bando del 2010 della regione Friuli Venezia Giulia, Lazzarini ha puntato sul progetto di una macchina destinata agli impianti di trafilatura del filo d’acciaio. «Ora stiamo vendendo i primi impianti, ognuno del valore di 120mila euro, grazie a quel prototipo». La crisi invece aveva messo a rischio i piani di Mirco Cainelli, ad della Capi Group di Calliano, in provincia di Trento, specializzata nella produzione di corone epicicloidali. L’obiettivo della Pmi, con ricavi per 26 milioni e 65 addetti, era l’ingresso nel segmento dei grandi formati. Una scelta molto difficile nei mesi del credit crunch perché serviva una brocciatrice da 200 tonnellate, utensile da 1,5 milioni, oggi l’unico in Europa. Una macchina progettata all’interno dell’azienda e costruita da un fornitore estero. C’era la via del leasing «molto difficile da ottenere e più costoso a causa dei tassi elevati» precisa Cainelli. La soluzione è arrivata con il «Fondo impianti tecnologici» di Trentino Sviluppo, agenzia creata dalla provincia autonoma di Trento. Prezione risorse che hanno sbloccato la situazione. «Il fondo valuta anche le ricadute occupazionali, i vantaggi per l’azienda e il territorio – continua –. Dopo questo investimento siamo entrati in nuovi mercati e ci misuriamo con quattro competitor in Europa producendo corone dentate di altissima precisione con un importante taglio dei costi». La Capi Group aderisce inoltre al progetto sperimentale Dana della filiera della produzione di assali, altra iniziativa della regione, che punta al trasferimento di know how dalle multinazionali, come la Dana Italia, alle Pmi. Punta a un legame tra ricerca e impresa Domenico Palma Valente, amministratore della Assernet, software house di Foggia con un portafoglio di soluzioni per le aziende e la Pa. La società partecipa a una cordata con l’università del Salento e una decina di aziende, per ottenere dei finanziamenti per l’innovazione. Serviranno per accelerare i lavori di un progetto che prevede la creazione di una nuova metodologia da impiegare nei processi di sviluppo del software. «Ci sarà una parte di ricerca industriale e una sperimentale -. commenta Palma Valente che attende di conoscere l’esito delle graduatorie -. Senza quei fondi il lavoro sarà molto più lento perché le nostre risorse sono scarse».

Da Il Sole 24 ore del 10 ottobre 2011

Cos’è Innovazione?L’innovazione è un modo di pensare le cose

Siamo al terzo giorno del Festival dell’Innovazione a Bari.

La conversazione di questa mattina Innovazione, creatività e cultura digitale: la tempesta perfetta apre i nostri modi di pensare e di considerare la parola innovazione.

Spesso siamo portarti a pensare che l’innovazione sia qualcosa che non abbiamo mai visto o sentito, ma non è solo questo. L’innovazione è un modo nuovo di vedere le cose, un nuovo modo di pensare le cose e un nuovo modo di dire le cose.

L’innovazione non è solo tecnologia, ma è anche creatività,è prendere quello che già esiste e farlo vivere in maniera diversa.

Non è necessariamente qualcosa di estremamente creativo, ma è l’approccio che abbiamo ai nuovi progetti.  Innovazione è la passione e la voglia che investiamo in un progetto e la lotta fino a che vada in porto.

Innovazione è come parliamo agli altri dei nostri progetti, è cultura.

Innovazione, creatività e cultura digitale sono le tre componenti, le tre varabili che ci permettono di guardare al futuro.

Pensare le cose in maniera nuova vuol dire creare e diffondere cultura.

 

Chiara Albanese